Giorni di massima operatività per i velivoli della base aerea della Guardia Costiera di Catania

Il 12 e il 13 settembre 2014 si sono svolte diverse attività di ricerca, soccorso e tutela dell’ambiente marino da parte degli equipaggi del 2° Nucleo Aereo Guardia Costiera di Catania, che hanno visto impegnati in delicate ed impegnative attività operative sin dal mattino tutte le tipologie di mezzi aerei a medio e lungo raggio di azione, disponibili in campo dal Reparto di Volo etnea: un aero P-180 Avanti II, un aereo ATR-42MP ed un elicottero AW-139.

La prima richiesta d’intervento per la tutela dell’ambiente marino con il velivolo P-180, alle ore 11.00 circa, disposto dalla Centrale Operativa del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto della Guardia Costiera di Roma, per scongiurare ulteriori spiaggiamenti di Capodogli nelle acque antistanti la località di vasto. Durante la ricerca aerea svolta lungo la direttrice Vasto-Pescara-Ancona per circa sei ore di volo ad una distanza tra le 10 e le 20 miglia dalla costa con una fascia esplorata di circa 5 miglia non sono stati avvistati ulteriori cetacei in difficoltà, oltre ai sette precedentemente avvistati, tre dei quali sfortunatamente non sono riusciti a riprendere il largo.

Alle ore 12.30 del 12 settembre, sempre la Centrale Operativa del Comando Generale dispone l’immediato decollo dalla base catanese del velivolo ATR-42, per effettuare una ricerca di eventuali superstiti in seguito al presunto naufragio di un’imbarcazione a 330 miglia a S/E di Catania con presunti migranti a bordo, su richiesta del Centro di Coordinamento dei Soccorsi di Malta. Giunti in zona di operazione e presi gli opportuni contatti con l’Ente di coordinamento del soccorso e con i mezzi aeronavali presenti in zona, l’equipaggio della guardia costiera avvista subito dei resti di imbarcazioni e svariate dotazioni di bordo, che confermano il possibile naufragio di un natante. L’equipaggio decide di procedere nelle ricerche di soccorso di eventuali superstiti fino limite dell’autonomia del velivolo effettuando sorvoli a bassa quota. Grazie alla elevata professionalità dell’equipaggio vengono individuati quattro /cinque naufraghi intenti a richiamare l’attenzione del mezzo aereo. Immediatamente, nonostante il residuo di carburante a bordo dell’aereo, tenuto conto del elevato rischio di pericolo di vita dei naufraghi avvistati, l’equipaggi decide di procedere alle fondamentali operazioni di aviolancio dei dispositivi di salvataggio (fumata con 45 minuti di autonomia e zattera di salvataggio), costatando che le 4 / 5 cinque persone in mare nuotavano in avvicinamento verso la zattera di salvataggio a circa 50 metri della stessa.
Dopo oltre sei ore di volo consecutive il velivolo, raggiunto il limite di sicurezza per il rientro in sede, lasciava la zona di operazione comunicando la situazione ad altro velivolo tipo ATLANTIC della Marina Militare presente in zona per mettere l’equipaggio di quest’ultimo in condizioni di garantire una continuità di coordinamento del soccorso in atto in quel momento.

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Nel frattempo, in zona venivano dirottate dai predetti mezzi aerei alcune navi più vicine possibili al punto del presunto naufragio: M/N KOULISTA e M/N VERDI. Da ultimo contatto con l’ATR-42 la M/N VERDI si trovava a circa 12 miglia dai naufraghi.
Alle ore 18.55 l’ATR-42 ha fatto rientro nella Base Aeromobili della Guardia Costiera di Catania, per riprendere immediatamente con l’alternanza degli equipaggi le ricerche di eventuali altri superstiti del naufragio.
Alle ore 19.30, è ri-decollato il velivolo per la seconda sortita di sei ore di volo, alla volta della stessa zona di ricerca., rientrando alle ore 1.30 circa di questa notte.
Alle ore 05.30, circa il velivolo è decollato per la terza sortita di altrettante ore di volo, alla volta della stessa zona di ricerca, ed è ancora in zona d’operazione.
L’aeromobile in queste ulteriori due sortite ha continuato le operazioni di ricerca e soccorso, con le diverse unità navali presenti in zona, sotto il coordinamento delle autorità maltesi, contribuendo ad individuare e salvare ulteriori superstiti.

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Sempre nel pomeriggio del 12 settembre, a circa 48 miglia a Sud Est di Capo Passero l’equipaggio dell’elicottero AW139 è stato chiamato per l’ennesima delicata operazione di evacuazione medica (MEDEVAC) in favore di migranti, già soccorsi ed a bordo della motonave AMS PEGASUS 1° battente bandiera Panamense.
La missione di soccorso è stata disposta e coordinata dal Centro di Soccorso Marittimo Secondario della Direzione Marittima di Catania (11° M.R.S.C.), con il supporto del personale sanitario del CISOM (Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta) di Catania, che imbarcato sull’elicottero della Guardia Costiera ha autorizzato l’evacuazione medica.
Alle ore 16.05 circa l’elicottero “NEMO 11-02” del 2° Nucleo Aereo Guardia Costiera di Catania è decollato dalla Base etnea per dirigere verso la motonave, che in quel momento incrociava a largo delle coste siciliane a circa 84 miglia da Catania.
Giunti in zona, grazie anche alla possibilità da parte dell’elicottero di atterrare sul ponte della nave, il sanitario del CISOM e l’aerosoccorittore marittimo hanno trasbordo l’unico migrante veramente bisognoso di soccorso immediato (vedi annessa foto n.2).
Atterrati alle ore 18.10 circa, nell’apposita piazzola dell’elisoccorso dell’Ospedale Maggiore di Modica (RG), l’uomo con presunto scompenso diabetico in corso è stato affidato per le cure del caso ai sanitari dello stesso nosocomio. Alleore 18,50 l’elicottero è atterrato in sede.

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Ancora una volta, il tempestivo ed efficace intervento degli equipaggi di volo della guardia costiera decollati in più riprese dalla Base Aeromobili G.C. di Catania è stato fondamentale e determinante per tutte le fasi delle ricerche e dei soccorsi effettuati.

Fonte e photo credits: Capo Sezione Relazioni Esterne Base Aeromobili Guardia Costiera – Catania – CF M. Ridolfo

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